Non mi sento personalmente una sostenitrice della distruzione e dell'azzeramento totale, nè un profeta dell'Apocalisse (anche se penso che forse certe Cassandre sono comunque importanti per scuotere e risvegliare le nostre coscienze sclerotizzate). Per questo mi ritrovo di più nella linea di Rhum e Volo.
Anche se tanti tentativi di porre rimedio allo sfacelo ambientale sono miseramente falliti (v. Copenaghen), anche se i governi di mezzo mondo sono praticamente paralizzati nelle proprie scelte dagli interessi personali, delle lobby e dei grandi gruppi economici mondiali, continuo comunque ad avere fondamentalmente fiducia nell'uomo e nelle nuove frontiere che si stanno aprendo (della ricerca scientifica ma anche più in generale della cultura e dei nuovi costumi che si stanno diffondendo).
Con questo non intendo dire che ho fiducia cieca nella tecnologia e nel progresso o nell'insana smania dell'uomo di dominio sulla natura: non dobbiamo infatti dimenticare la nostra condizione di piccoli uomini che in realtà, a mio parere, non dominano proprio niente (Eyjafjallajökull insegna).
Ma ormai, considerando la situazione catastrofica in cui ci ritroviamo, siamo come bambini che giocano con i cocci di una bottiglia.
E stiamo rischiando di farci seriamente male: in questo gioco potremmo almeno, tanto per iniziare, guardare come giocano i bambini più grandi di noi (v. certi modelli "virtuosi" che nei Paesi nordici sono una realtà già da anni).
Comunque trovo questa discussione molto interessante
