La nascita dei Mercury Rev è datata 1989, quando a Buffalo, New York, si uniscono il cantante David Baker, il chitarrista Sean "Grasshopper" Mackiowiak, Suzanne Thorpe al flauto, Jimmy Chambers alla batteria e due ex componenti dei The Flaming Lips: il chitarrista Jonathan Donahue e il bassista Dave Friedmann. Anche grazie ai due "ex" il gruppo sarà accostato alle sonorità psichedeliche dei Flaming Lips.
Inizialmente i Mercury Rev si dedicarono alla realizzazione di colonne sonore per film di piccola produzione; il debutto discografico (Yerself is Steam) si ha nel 1991 e rivela la vena alternative rock della band con una buona miscela di psichedelia e noise, il tutto senza rinunciare ad una attenta ricerca della melodia con il contrapporsi di flauto ed archi alle distorsioni delle chitarre.
In seguito al secondo album (1993) Baker lascia la formazione e il microfono solista passa a Donahue; alla band si aggiungerà inoltre il tastierista Adam Snyder. Questi avvicendamenti segneranno una svolta verso un sound pop e l'abbandono di sonorità più dure.
Il culmine del loro successo lo raggiungeranno nel 1998 con Deserter's Song, album contornato da largo utilizzo di strumenti orchestrali e arrangiamenti altamente sinfonici. Questo album li catapulterà alla ribalta delle classifiche conquistando il 27° posto in Gran Bretagna e consacrandoli come gruppo d'avanguardia.
L'album successivo vedrà l'ingresso del batterista-tastierista Jeff Marcel e una conseguente tendenza ad uno stile ancor più melodico.
Avendo ascoltato più o meno un paio di loro dischi ieri sera sono andato al Circolo degli Artisti insieme a Pino ad ascoltare questo gruppo con la tendenza ad uno stile ancor più melodico. Errore. Grave errore. Forse sui dischi possono dare quest'impressione. Dal vivo no. Sono stati DE-VA-STAN-TI!! Musica sparata ad un volume oltre qualsiasi immaginazione! Batteria e basso che ti spingevano fisicamente verso il fondo della sala, tastiere e chitarre avvelenate! Solo la voce del cantante Jonathan Donahue sembrava simile alla voce ascoltata sui dischi ma la sua presenza scenica è davvero notevole, in più aiutato da una bella bottiglia di vino rosso scolata tra un pezzo e l'altro. Sono saliti sul palcoscenico ed hanno sparato cinque pezzi senza un attimo di pausa come il Mike Tyson dei tempi migliori quando saliva sul ring e cominciava a picchiare finchè l'avversario non cadeva a terra. Ecco è stato così, veramente una grande sorpresa.
Adesso sto riascoltando il loro ultimo cd e non riesco a capacitarmi come possano essere lo stesso gruppo ascoltato ieri, bah!
Due immagini scattate ieri sera:

