Sono Pino alias "RhumOnTheTable", quasi 44enne romano e pendolare ravennate da 10 anni per questioni di cuore con la mia amata Cinzia.
Siamo freschi freschi del concerto di Londra all'Alexandra Palace del 21/11.
Grandissimo amante dei Marillion, gruppo assolutamente sottovalutato, e dal 2003 dei Sigur Rós.
Anzi, precisamente dal 7 ottobre 2003, giorno in cui il mio amico marillico Michele mi inviò una canzone dalla quale rimasi letteralmente "FULMINATO" facendo scoppiare un amore sconfinato.

Se volete sapere di quale canzone si tratta, e anche un pò di come sono io, vi copio-incollo la mail che inviai al mio amico dopo l'ascolto, scusandomi fin d'ora se sarò troppo lungo.
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Oggi giornata piuttosto pesante, comunque bando alle ciance e ti dico....
"Forse con la mente inficiata dal fatto che ero a conoscenza che i Sigur Ròs sono islandesi, ero già predisposto ad atmosfere rievocanti paesaggi freddi.
Nonostante ciò, ad un ascolto attento e con la testa libera, la mia immaginazione ha iniziato subito a volare: il primo minuto immaginavo un vento forte, all'entrata del pianoforte vedevo quei voli di un aeroplano a bassa quota su una distesa di ghiaccio e questo vento che alza la neve.
Quando entra la voce ho iniziato a vedere in sequenza tante facce di esquimesi sorridenti (...anche se non sono islandesi

Si, ecco, mi ha trasmesso serenità. Ho continuato, con occhi chiusi e viso compiaciuto, a lasciarmi trasportare e cullare.
Nei minuti finali il mio sogno però comincia a rabbuiarsi..... stranamente..... fino a rendersi confuso..... disturbato..... come le scariche elettriche su un televisore..... come le interferenze su una radio..... sempre più indecifrabili..... sempre più contorte..... sto perdendo il mio sogno...............fino ad interrompersi bruscamente.
Ritorno improvvisamente nella mia realtà.
Mi guardo intorno: Scrivanie, computer,fax, fotocopiatrici.......
Dò uno sguardo fuori la finestra: asfalto, cemento, automobili e chiasso; persone che svolgono la loro vita freneticamente..........
Incrocio le mani dietro la mia testa...mi "stiracchio", mi rimetto seduto....chiudo gli occhi.......e ascolto pacioso per la seconda volta "Viðrar Vel Til Loftárása".
Caro Michele, Grazie di cuore per avermi dato l'opportunità in questa pesante giornata, di fare un viaggio a migliaia di Km lontano da qui.

Un salutone e ci scriveremo spesso su questi schermi.
