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Hildur Gudnadottir

MessaggioInviato: gio ago 20, 2009 10:08 am
da sigurlotus
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Violoncellista islandese con alle spalle un curriculum di collaborazioni breve ma fittissimo (Múm, Pan Sonic, Ben Frost, Valgeir Sigurðsson, Angel, Nico Muhly, solo per citarne alcune) Hildur Ingveldardóttir Guðnadóttir firma per la prima volta un album interamente a suo nome dopo il piccolo culto di “Mount A”, pubblicato nel 2006 sotto l’alias Lost In Hildurness.
Se le premesse musicali di “Without Sinking” possono considerarsi molto simili a quelle dell’esordio solista, in ragione della centralità del violoncello, ben diverse sono quelle dal punto di vista del rilievo attribuito al lavoro dalla pubblicazione per l’importante etichetta Touch e dal contributo di artisti del calibro dei connazionali Skúli Sverisson e Jóhann Jóhannsson.

Sembrano infatti essersi invertiti i ruoli, rispetto alle tante collaborazioni passate della giovane artista islandese, adesso protagonista assoluta con le diverse modulazioni del suo strumento, che dona coesione a un flusso sonoro permeato di austera evocatività e abilmente conformato secondo modalità tali da evitare con cautela la monotonia nella quale può rischiare di ricadere un lavoro di circa cinquanta minuti privo non solo di parole ma anche di accenti ritmici e di vere e proprie trame melodiche.
Il risultato dei dieci brani compresi in “Without Sinking” sembra del resto coerente con l’ispirazione che li ha originati, attribuita dalla stessa Guðnadóttir all’osservazione incantata della densità delle nuvole dal finestrino di un aereo e alla conseguente volontà di renderne in musica l’eterea densità, attraverso composizioni incentrate su poche note, loop e variazioni graduali.

Affiancando di tanto in tanto al violoncello l’arpa o il vibrafono, l’artista islandese crea una sorta di cupa ambient orchestrale dai toni elegiaci e fortemente cinematografici, ora attraverso tenebrose pennellate di cello solo, ora diluendone sinteticamente la solennità fino a trasformale in impalpabili drone. Fermi restando tali elementi di base, uno dei caratteri maggiormente apprezzabili dell’album risiede nella capacità della Guðnadóttir di conferire discreto movimento alle sue esili composizioni, così alleviandone il senso di oppressione spesso connaturato a opere di tal fattura. Nonostante i brani presentino tutti tratti notturni e riflessivi, non mancano più calde sfumature emotive, veicolate dalla polifonia di “Erupting Light”, dalle ripetute ondulazioni di “Ascent” e dalla levità acustica iniziale di “Aether”; a rendere pulsante il flusso ininterrotto dal quale si viene sovrastati all’ascolto di “Without Sinking” sono soprattutto i quattro intensi minuti di “Circular”, che lasciano col fiato sospeso nella vana attesa di una liberazione della tensione, e le due più estese composizioni che chiudono il lavoro, facendolo gradualmente scolorare nelle trasognate, raffinatissime correnti ambientali dell’ottima “Unveiled”.

Tra l’inafferrabilità delle nuvole e l’opaca luce filtrata dalle sue inquiete patine armoniche, “Without Sinking” rappresenta una totale immersione in una dimensione ultraterrena, popolata di navi fantasma, fitte nebbie e immagini di insospettabile, sobria fragilità, attraverso le quali traspare il tocco femmineo e ispirato di un’artista abile nel travalicare la difficile comunicatività delle sue composizioni incentrate sul violoncello.


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il suo sito http://www.hildurness.com/

Re: Hildur Gudnadottir

MessaggioInviato: gio ago 20, 2009 10:30 am
da ottuT
Incredibile, ho proprio scaricato Without Sinking l'altroieri .

vabbè...incredibile...curioso...

Re: Hildur Gudnadottir

MessaggioInviato: gio ago 20, 2009 10:33 am
da sigurlotus
:ok:

Re: Hildur Gudnadottir

MessaggioInviato: gio ago 20, 2009 5:59 pm
da Fljotavik
Questo lo devo avere... :bigclap:

Re: Hildur Gudnadottir

MessaggioInviato: sab ago 22, 2009 5:51 pm
da jonsi house
sigurlotus ha scritto: dopo il piccolo culto di “Mount A”, pubblicato nel 2006 sotto l’alias Lost In Hildurness.


C'è davvero qualcun altro qui dentro ad avere quel disco oltre a me? :blink:

Re: Hildur Gudnadottir

MessaggioInviato: lun ago 31, 2009 3:28 pm
da Fljotavik
Molto interessante quest'album, ho appena finito di ascoltarlo. Cupo, notturno e riflessivo ma anche capace di alleviare il senso di oppressione tipico del violoncello, concordo con quanto detto nella recensione. E comunque a me il voloncello e gli archi in generale piacciono tantissimo. Bello comunque, girerà nel mio lettore per parecchio tempo mi sa. Grazie Dario.
PS: X Jonsi House: ma si riesce a trovare "Mount A"?

Re: Hildur Gudnadottir

MessaggioInviato: sab set 05, 2009 5:26 pm
da Fljotavik
Disco di totale devozione, libera, dotta, spontanea ed intuitiva: un vero e proprio atto d'amore per il suono.
sentireascoltare.com


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Re: Hildur Gudnadottir

MessaggioInviato: gio gen 14, 2010 3:23 pm
da Fljotavik
Hildur suonerà il violoncello e Halldorophone (...non chiedetemi perchè non ho idea che strumento sia) nel nuovo album dei The Knife "Tomorrow, In a Year" tratto dall'omonima opera che uscirà il 1° marzo 2010. La prima traccia dell'album si può scaricare gratuitamente iscrivendosi alla mailing list qui http://www.theknife.net/tommorow-in-a-year-information.html

Re: Hildur Gudnadottir

MessaggioInviato: dom mag 23, 2010 12:55 pm
da Fljotavik
Venerdì 4 giugno 2010 NODE Festival a Palazzo Santa Margherita a Modena ore 21,30
http://node-live.zymogen.net/index.php/evento/modena#programma

Hildur Gudnadottir (IS)
Ryoichi Kurokawa (JP)
Boxcutter (IE))
Quayola (IT/UK)

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Re: Hildur Gudnadottir

MessaggioInviato: gio mag 27, 2010 12:30 am
da Svo Hljótt
Prima di vedere questo topic, nel frattempo stavo proprio ascoltando la pagina Myspace di Hildur Gudnadottir.
http://www.myspace.com/hildurness

Re: Hildur Gudnadottir

MessaggioInviato: gio mag 27, 2010 9:42 am
da ottuT
Prima di vedere questo topic, nel frattempo stavo proprio vedendo un filmato porno.

Re: Hildur Gudnadottir

MessaggioInviato: lun mag 31, 2010 9:49 am
da volo silente*
Fljotavik ha scritto:Cupo, notturno e riflessivo ma anche capace di alleviare il senso di oppressione tipico del violoncello

veramente il vuioloncello a me non dà nessun senso di oppressione, anzi, mi ispira una sensualità molto fisica, carnale. è uno strumento dalla forte carica erotica... (effetti collaterali del link di ottuT... :doh: )
tanto per intenderci sentite la prima parte di night squall dei balmorhea. introduce a un dolcissimo amplesso sonoro.


Re: Hildur Gudnadottir

MessaggioInviato: lun mag 31, 2010 12:13 pm
da Fljotavik
veramente il vuioloncello a me non dà nessun senso di oppressione, anzi, mi ispira una sensualità molto fisica, carnale. è uno strumento dalla forte carica erotica...


Hai perfettamente ragione Stefano, io mi ero fatto influenzare molto dalla recensione che avevo riportato. Io amo molto questo strumento e per questo adoro la Hildur, lo trovo allo stesso tempo cupo e molto sensuale come dici tu. E' uno strumento ambiguo direi, quasi androgino (...se si può dire di uno strumento musicale). Quando dico androgino cito la definizione che Nico Muhly dà invece alla viola paragonando la sonorità di questo strumento alla voce androgina di Antony riferendosi all'ultima traccia (Keep in touch) del suo primo album "Speaks volumes" dove appunto appare questa suite per viola, voce (...di Antony) e trombone.

Re: Hildur Gudnadottir

MessaggioInviato: sab giu 05, 2010 10:29 pm
da sigurlotus

Re: Hildur Gudnadottir

MessaggioInviato: mar mag 08, 2012 10:32 am
da Fljotavik
Nuovo album per Hildur intitolato 'Leyfdu Ljosinu' ('Allow the Light'), registrato al Music Research Centre, University of York nel gennaio 2012. Per rispondere fedelmente agli elementi tempo e spazio vitali per il "movimento" del suono l'album è stato registrato live senza nessuna post-produzione. E' composto di due sole traccie:
1. Prelude 4:11
2. Leyfdu ljosinu 35:14

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