Da Max Richter a Peter Broderick, la carica dei Neoclassici

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Da Max Richter a Peter Broderick, la carica dei Neoclassici

Messaggioda Fljotavik » mar feb 28, 2012 5:55 pm

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So che sempre più persone qui nel forum (e non solo) seguono questo genere, chiamato neo-classica, post-classica, classica contemporanea, modern classic, ecc. Si tratta di contaminazione di partiture classiche (soprattutto pianoforte ed archi), con texture elettroniche. Io personalmente non riesco più a farne a meno. Posto l'ottimo articolo trovato in un blog.

Hanno meno di quarant’anni, vivono o lavorano a Berlino anche se non sempre sono tedeschi, suonano il piano ma non disdegnano il computer. Si chiamano Peter Broderick, Nils Frahm, Goldmund, Jóhann Johannsson, Sylvain Chauveau, Dakota Suite, Rafael Anton Irisarri: la loro è la musica classica di questi anni Dieci, che non guarda a Mozart ma a Brian Eno, che prende ispirazione indifferentemente dal rock, dalla dance, dall’ambient.

Sconosciuti? Dustin O’Halloran, dopo la colonna sonora di Maria Antonietta di Sofia Coppola, ha composto le musiche di Like Crazy, il film vincitore all’ultimo festival indipendente Sundance. Ha da poco pubblicato Lumiere, il suo quinto album, dove al piano aggiunge archi, chitarre e sintetizzatori, per creare piccoli gioielli di musica da camera soffusa e melanconica. Ma sempre piacevole all’ascolto, a differenza dell’avanguardia di qualche decennio fa: «È un retaggio della mia formazione rock», spiega O’Halloran al telefono dalla Cina. «I minimalisti degli anni Settanta hanno aperto la musica classica alle contaminazioni col rock, ma provenivano ancora dall’accademia». O’ Halloran, americano, è autodidatta, scrive le sue composizioni su carta e dal vivo suona solo strumenti acustici («E’ così noioso stare con gli occhi puntati verso un computer»); si esibisce al Guggenhein di New York, ma racconta di non aver messo da parte i Devics, la band con cui qualche anno fa si affacciò al mondo del rock.

Dall’house (e da Düsseldorf) viene invece Volker Bertelmann, in arte Hauschka: è appena uscito Salon des Amateurs, dove ricrea il ritmo e l’atmosfera della dance con strumenti classici; il risultato fa pensare a una specie di Penguin Café Orchestra del Terzo Millennio. Per Bertelmann è un radicale cambiamento rispetto ai dischi precedenti per piano preparato, dove l’ispirazione era John Cage. Di svolte nella sua carriera se ne contano parecchie: dal raduno rock di Roskilde al Barbican di Londra, passando per remix di Wagner e reinterpretazioni di Erik Satie. Come Chat Noir, inclusa in Erik Satie & Les Nouveaux Jeunes, insieme ad altre 31 cover e inediti di musicisti neoclassici, da Nils Frahm a Peter Broderick, dai Library Tapes a Danny Norbury.

Nel doppio cd c’è anche un brano di Max Richter, tedesco di origine, inglese di residenza, italiano di formazione (ha studiato tra gli altri con Luciano Berio). Con i suoi 45 anni, Richter è il punto d’incontro tra i giovanissimi compositori e i loro padri nobili, da Nyman in poi. E sul movimento neoclassico ha una prospettiva originale: «Sul web si è formata una comunità di persone che ascoltano musica strumentale, mischiando post-rock, elettronica, ambient. Se una volta era assai difficile trovare queste cose, oggi basta un click per averle sul proprio computer». La musica di Richter non è difficile da trovare, anche nei negozi: The Blue Notebooks è un capolavoro del neoclassico, e molte altre sue composizioni sono finite in spot e colonne sonore, da Waltz with Bashir a Shutter Island di Martin Scorsese.

Ma tra download illegali e dischi in tirature limitatissime come sopravvivono Type, FatCat, Erased Tapes e le altre piccole etichette indipendenti della musica neoclassica? Lo spiega Peter Raths, fondatore della Erased Tapes, con uffici a Londra e Berlino: «Per noi è vitale raggiungere quante più persone possibile, così il file sharing non è necessariamente un male, sempre che poi il pubblico acquisti i dischi e venga ai concerti. Per fortuna succede spesso: internet ci aiuta nella stessa misura in cui ci danneggia». Raths trova anche una definizione sintetica per il movimento neoclassico: «E’ la versione light della musica classica, o se vogliamo una riscrittura acustica della musica contemporanea». Efficace, ma rimane il dubbio che si tratti di una new age riveduta e corretta: «Quella – osserva Max Richter – è musica con una funzione, vuole spingere l’ascoltatore verso un preciso stato d’animo, magari per una seduta di massaggi. È un mezzo per un fine, mentre io concepisco la musica come un dialogo che stimola una reazione». E così, mentre Richter si rifiuta di definire «classica» la sua opera come invece fa in Italia Giovanni Allevi, il francese Sylvain Chauveau incide cover acustiche dei Depeche Mode e Olafur Arnalds, venticinquenne islandese, si dichiara appassionato di Justin Timberlake (intanto scrive la colonna sonora di Another Happy Film, con Ellen Barkin e Demi Moore). Prima regola della nuova musica classica: non prendersi troppo sul serio.


Fonte: http://ruffilli.net/2011/04/26/da-max-richter-a-peter-broderick-la-carica-dei-neoclassici/
Ultima modifica di Fljotavik il mer feb 29, 2012 12:52 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Da Max Richter a Peter Broderick, la carica dei Neoclassici

Messaggioda carlomatt » mar feb 28, 2012 6:02 pm

Ottimo, grazie!

Mulo, al lavoro!! :D
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Re: Da Max Richter a Peter Broderick, la carica dei Neoclassici

Messaggioda RhumOnTheTable » mer feb 29, 2012 11:57 am

Grande Fljo!
Interessante....molto interessante. ;) :ok:
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Re: Da Max Richter a Peter Broderick, la carica dei Neoclassici

Messaggioda Fljotavik » mer feb 29, 2012 12:58 pm

Io conosco e mi sono ascoltato un pò di roba di Olafur Arnalds (naturalmente), Peter Broderick, Nils Frahm, Max Richter, Jóhann Johannsson, Balmorhea (che aggiungo io alla lista). Gli altri citati nell'articolo li devo ancora approfondire.
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Re: Da Max Richter a Peter Broderick, la carica dei Neoclassici

Messaggioda carlomatt » mer feb 29, 2012 4:57 pm

Di Olafur Arnalds ho praticamente tutto ciò che ha prodotto, ho qualcosa di Johann Johannsson ma degli altri non conosco neanche una nota.
Approfondire, approfondire. Assolutamente.
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Re: Da Max Richter a Peter Broderick, la carica dei Neoclassici

Messaggioda carlomatt » lun mar 19, 2012 11:39 am

Approfondito. Max Richter mi piace, Dakota Suite no, Hauschka nemmeno, Peter Broderick da approfondire. Sinceramente ascoltare composizioni di solo pianoforte mi annoia mortalmente, più o meno come ascoltare il sopravvalutatissimo e noiosissimo Giovanni Allevi. La mia idea di musica classica del 21. secolo prevede l'uso di strumenti acustici accompagnati dall'elettronica: deve essere qualcosa di originale, che stupisca, che spazzi l'ascoltatore, altrimenti tanto vale ascoltare Bach.
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Re: Da Max Richter a Peter Broderick, la carica dei Neoclassici

Messaggioda RhumOnTheTable » lun mar 19, 2012 4:28 pm

carlomatt ha scritto: La mia idea di musica classica del 21. secolo prevede l'uso di strumenti acustici accompagnati dall'elettronica: deve essere qualcosa di originale, che stupisca, che spazzi l'ascoltatore, altrimenti tanto vale ascoltare Bach.


A Pino piace questo elemento.
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Re: Da Max Richter a Peter Broderick, la carica dei Neoclassici

Messaggioda Fljotavik » mer mar 28, 2012 11:08 am

carlomatt ha scritto: La mia idea di musica classica del 21. secolo prevede l'uso di strumenti acustici accompagnati dall'elettronica: deve essere qualcosa di originale, che stupisca, che spazzi l'ascoltatore, altrimenti tanto vale ascoltare Bach.


Perfettamente d'accorto con te Carlo, ma le contaminazioni "elettroniche" nel nostro Olafur Arnalds, Johann Johannsson, Max Richter, Nils Frahm ci sono anche se non in tutti gli album e in tutte le canzoni. Un pò meno in Peter Broderick forse.

PS: chi è Giovanni Allevi? Che c'entra con il mio post? Non lo conosco! :blink:
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Re: Da Max Richter a Peter Broderick, la carica dei Neoclassici

Messaggioda carlomatt » mer mar 28, 2012 12:17 pm

Fljotavik ha scritto:
PS: chi è Giovanni Allevi? Che c'entra con il mio post? Non lo conosco! :blink:


E' quel pianista (brutto anzichenò) che pubblicizza le Fiat Punto. :)
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Re: Da Max Richter a Peter Broderick, la carica dei Neoclassici

Messaggioda Fljotavik » mer mar 28, 2012 3:11 pm

Ah... adesso ho capito Carlo! :doh:
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Re: Da Max Richter a Peter Broderick, la carica dei Neoclassici

Messaggioda carlomatt » mer apr 04, 2012 3:21 pm

Aggiungo Nils Frahm nella mia lista: è un grandissimo, sia per come suona che per la musica che scrive.
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Re: Da Max Richter a Peter Broderick, la carica dei Neoclassici

Messaggioda Fljotavik » gio apr 05, 2012 12:29 pm

Grande Carlo! :bigclap:
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Re: Da Max Richter a Peter Broderick, la carica dei Neoclassici

Messaggioda carlomatt » sab apr 07, 2012 2:12 pm

Erased Tapes!! E' l'etichetta discografica che pubblica le opere di Olafur Arnalds, di Nils Framh, Peter Broderick, Codes in The Clouds, Rival Conseles ed altri.
Andando sul sito www.erasedtapes.com, previa registrazione si può scaricare gratuitamente la Collection IV composta di pezzi degli artisti sopracitati.

Buon ascolto.
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Re: Da Max Richter a Peter Broderick, la carica dei Neoclassici

Messaggioda Rengall » sab giu 09, 2012 2:52 pm

Max Richter è il mio preferito tra quelli lì, seguito da Olafur e Nils. I miei preferiti in assoluto però sono artisti giapponesi come World's End Girlfriend, Kashiwa Daisuke, Yasuhi Yoshida, gli Anoice e Kido solista. Li amo proprio.
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Re: Da Max Richter a Peter Broderick, la carica dei Neoclassici

Messaggioda carlomatt » sab ott 06, 2012 10:18 am

Nils Frahm in concerto il 16 novembre a Roma, alla chiesa Evangelica Metodista di via XX settembre. Ho scoperto che stanno facendo una rassegna chiamata "Suoni tra cielo e terra" con ottimi musicisti in programma.
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