Arcade Fire

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Arcade Fire

Messaggioda kakino » lun ago 16, 2010 2:05 pm

Um, non c'è un thread sugli Arcade: bisogna rimediare :D

A proposito, è appena uscito il loro terzo album, "The suburbs". Qualcuno l'ha già comprato ed ascoltato? Aspetto pareri al riguardo.

Sul tubo si possono già ascoltare alcune tracce: la title track è un singolo davvero godibile, dai sapori vagamente country.

Aggiungo che adoro Funeral e il mitico attacco iniziale "Tunnels-Laika", per non parlare di "In the backseat" :bigclap: :bigclap:

Neon Bible, invece, ho in programma di comprarlo or ora. Ma "My body is a cage" (poi ripresa magnificamente da Peter Gabriel) è stupenda.

Ecco la title track: vi piace?[YouTube][YouTube][/YouTube][/YouTube] http://www.youtube.com/watch?v=XAitZuh4ueg
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Re: Arcade Fire

Messaggioda RhumOnTheTable » lun ago 16, 2010 2:15 pm

L'ho ascoltato io ieri. Per la prima volta, a dir la verità....ma il primo impatto mi ha lasciato un pò così....
mi è sembrato inizialmente molto gradevole, poi con il passare delle tracce un troppo mono-tono (non monotono).
Ovviamente parliamo della primissima impressione. Devo riascoltarlo.
Rita invece ci è andata fuori di testa.
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Re: Arcade Fire

Messaggioda kakino » lun ago 16, 2010 2:34 pm

Pino, grazie per le prime impressioni.
Io credo lo comprerò domani, anticipandomi il regalo di compleanno!! :bigclap: :bigclap:

Anch'io temevo una lieve battuta d'arresto: per questo, stranamente, non aspettavo con ansia di comprarlo (come avviene di solito).
La recensione di ondarock, appena letta (si può postare? :blush: ), confermerebbe le tue impressioni. Il dittico iniziale è davvero gradevole (ma non mi pare si tratti di canzoni epiche).

Del resto, dopo un album ingombrante come "Funeral", arriva il difficile.

Pino, ci sei al concerto? Per quel che vedo mi sembrano appena appena passabili tecnicamente, ma colmano alla grande con la freschezza, la vivacità e la creatività.
Intendiamoci, i Mogwai (tanto per dirne una) erano tecnicamente perfetti, ma alla fine son risultati quasi stucchevoli.
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Re: Arcade Fire

Messaggioda RhumOnTheTable » lun ago 16, 2010 4:57 pm

Purtroppo al concerto di Bologna non ci sarò, non posso assolutamente prendere altri giorni di ferie.
Sarò invece il giorno dopo a Ravenna per i Motel Connection. ;)

ps1: se la recensione è in topic, si può postare tranquillamente. O metti il link, oppure, se fai copia-incolla, non dimenticarti di citare la fonte. ;)

ps2: la rece non l'ho scritta io :D
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Re: Arcade Fire

Messaggioda kakino » lun ago 16, 2010 7:56 pm

Um, mi spiace non ci siate: ne avrei approfittato per conoscervi (ho ancora negli occhi e nel cuore le foto del Mali, non troppo distanti dai pupi e dai colori del Chapas)


Quanto a Suburbs, ecco la recensione di "Ondarock", il mio sito musicale di riferimento:

Gli Arcade Fire da Montreal sono la dimostrazione di come, da fenomeno nel microcosmo indie, si possa arrivare a calcare grandi palchi ed a raggiungere un pubblico ben più vasto. Spesso il vero termometro, oltre alle vendite (comunque decisamente importanti per i canadesi), è l'attesa, l'hype che si crea attorno a un singolo da pubblicare, piuttosto che ad un tour o, come in questo caso, ad un album in dirittura d'arrivo.
"Funeral", debutto più roboante della decade scorsa assieme al primo lavoro dei Franz Ferdinand, trasudava una necessità assolutamente particolare, un istinto comunicativo e un'istanza di calore difficilmente replicabili. "Neon Bible" raffreddava gli umori, nonostante picchi emozionali intensi, adagiandosi su strutture forse meno immediate. Il successo di pubblico e critica ha elevato gli Arcade Fire a status non troppo dissimili dall'idolatria nei confronti dei Radiohead. Testimonianza ne sia il fibrillare compulsivo di blog e siti alla notizia del leak dell'album.

Accade però che magari il regalo da scartare non è così luccicante come la confezione, e l'attesa nel riceverlo, dovrebbero richiedere. E "The Suburbs", terza prova del collettivo, ne è dimostrazione tangibile. Mettiamolo subito in chiaro: non è un brutto disco, ma infrange la potenza d'urto delle sue hit (e sono diverse) sugli scogli di un'eccessiva durata e di un certo spaesamento generale.
Se infatti sia nel debutto che in "Neon Bible" il mood era compatto, "The Suburbs" sbriglia le tracce da un progetto d'insieme, presentadole come episodi singoli e slegati gli uni dagli altri. La forza del frontman Butler risiede tuttavia nella capacità di scrivere belle canzoni, tese e oblique, pronte a mutar forma, ad ergersi a muro, a svincolarsi. E qui le belle canzoni di certo non mancano. L'avvio è folgorante, l'uno-due iniziale ("The Suburbs" e "Ready To Start") lancia in orbita le aspettative, tracciando le linee-guida del suono Arcade Fire: chitarre tagliate, voce pulitissima, crescendo corali per giornate soleggiate.

Il prescindibile incedere, un po' scontato, di "Modern Man", accompagna "Rococo", barocca finanche nel titolo. La quarta traccia, pur non entusiasmando, propone un azzeccato moto ondulatorio che riaccende alla memoria gli splendori corali di "Funeral".
Stessi crismi con risultati pressoché uguali per la successiva "Empty Room", avvolta da chitarre dagli echi shoegaze. L'accoppiata "Half Light I"-"Half Light II (No Celebration)" riporta il combo canadese ai livelli che gli competono: il primo episodio, nel quale una commovente sinfonia d'archi si innalza limpidissima e malinconica nel suo incedere straziante, si accende e si spegne calorosamente. "Half Light II (No Celebration)" ne è perfetta simmetria elettrica.
"Suburban War" e "Month Of May" non propongono nulla di nuovo, riciclata la prima, insipido rockettino (funzionale allo stacco rispetto alla magniloquenza fin qui udita, ma nulla più) il secondo, la nenia "Waster Hours" e le chitarre anestetizzate di "Deep Blue" non riescono a catturare davvero, cosa che invece riesce a "We Used To Wait", pezzo corale dall'incedere contagioso e arioso, sulla scia di "No Cars Go".
Ultimo acuto è sicuramente la sorprendente meteora synth-jappo "Sprawl II (Mountains Beyond Mountains)", non distante dal revival Eighties tanto in voga.

"The Suburbs" è forse l'album più studiato dagli Arcade Fire. C'è misura in tutto, meno pacchianeria ed una focalizzazione verso il formato marcatamente pop. La formula funziona a dovere in certi frangenti, tuttavia finendo alla lunga con l'annoiare. Alti e bassi si rincorrono, il minutaggio eccessivo e cadute piuttosto evidenti fanno il resto.
C'è però ancora una volta da sottolineare la mirabile capacità della band di scrivere canzoni pop come pochi altri sanno fare.
A conti fatti sarà forse questo "The Suburbs" che li lancerà definitivamente nell'Olimpo, certo è che l'immediatezza, la vivacità e l'innocenza del debutto, ad oggi, rimangono ineguagliate.

(30/07/2010) 6/10
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Re: Arcade Fire

Messaggioda Ala Nera » lun ago 16, 2010 11:38 pm

non vedo l'ora di ascoltare l'album...per ora non leggo la recensione...non voglio influenzarmi ;)
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...curo le foglie, saranno forti se riesco ad ignorare che gli alberi son morti...

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Re: Arcade Fire

Messaggioda RhumOnTheTable » mar ago 17, 2010 10:23 am

kakino ha scritto:Um, mi spiace non ci siate: ne avrei approfittato per conoscervi (ho ancora negli occhi e nel cuore le foto del Mali, non troppo distanti dai pupi e dai colori del Chapas)


Beh, però da Zio Peter il 26/9 ci sarai, no? ;)

kakino ha scritto:The Suburbs" è forse l'album più studiato dagli Arcade Fire. C'è misura in tutto, meno pacchianeria ed una focalizzazione verso il formato marcatamente pop. La formula funziona a dovere in certi frangenti, tuttavia finendo alla lunga con l'annoiare. Alti e bassi si rincorrono, il minutaggio eccessivo e cadute piuttosto evidenti fanno il resto.


Queste 3 righe sono eloquentissime e riassumono il tutto.
Infatti sono 16 canzoni...si, ok, qualcuna non supera i 3 minuti, ma non finisce più....
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Re: Arcade Fire

Messaggioda Hafsòl » mar ago 17, 2010 11:28 am

RhumOnTheTable ha scritto:L'ho ascoltato io ieri. Per la prima volta, a dir la verità....ma il primo impatto mi ha lasciato un pò così....
mi è sembrato inizialmente molto gradevole, poi con il passare delle tracce un troppo mono-tono (non monotono).
Ovviamente parliamo della primissima impressione. Devo riascoltarlo.
Rita invece ci è andata fuori di testa.


Molto di più che fuori di testa, Pino!!! :bigclap: :bigclap: :bigclap:
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un sole si sveglia dal suo torpore
si rinfresca con delle gocce d'acqua
gioca con le fiamme ardenti del fuoco
e disegna arcobaleni...
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Re: Arcade Fire

Messaggioda carlomatt » mar ago 17, 2010 12:08 pm

Ascoltati e riascoltati: entrano da un orecchio ed escono dall'altro. Non mi rimane niente in testa. Buoni per l'autoradio.
Ma non per lo stereo di casa.
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Re: Arcade Fire

Messaggioda kakino » mar ago 17, 2010 4:45 pm

Carlo, ma ti riferisci alla loro musica o solo a quest'album??

Lo comprerò domani (l'acquisto sta slittando, uff :@ ) e dunque non sono in grado di valutare, ma un pop così elettrizzante, indie oriented, lo ricordo raramente :P :)

Senza essere minimamente commerciali mi trasmettono un'energia, un buonumore, una carica...mi toccano dentro, hanno il dono dell'armonia e della musicalità. E poi, hanno un tocco naif unico :bigclap:

Non me li toccate!! :bigclap:
Ultima modifica di kakino il mar ago 17, 2010 10:28 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Arcade Fire

Messaggioda RhumOnTheTable » mar ago 17, 2010 7:41 pm

Ma infatti non te li tocca.....non li sente... :)
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Re: Arcade Fire

Messaggioda kakino » mar ago 17, 2010 11:42 pm

Provo a commentare, quasi live (premetto che sto usando youtube, in attesa di acquistare il cd)

1 The suburbs: splendida ballata, la title track. Più l'ascolti e più ti conquista: liriche perfette e, credo, un banjo che nobilita inizio e finale. Ritornello godibilissimo. Ottima.

2 Ready to start: approccio più solido, rock. Buona canzone, bel finale, anche se non ispiratissima.

3 Modern Man: canzone alterna, chè l'ispirazione va e viene. Buon pop, con vaghi echi Smiths, riscattato nel finale ma suona un pochino artificiosa (senza contare la pausa d'ispirazione nella parte centrale). Non del tutto convincente, appena discreta. Suona, inoltre, troppo distante, come stile, dalle altre due.

4 Rococo: wow!!!!!!!!! :bigclap: :bigclap: :bigclap: Mamma mia che canzone!!! Strabiliante! Che sound, che muro di sound dopo un inizio atipico, straniante, emozionante. Questo è un vero capolavoro. Altra canzone che sembra fuori dal loro stile. Quattro canzoni diversissime, quasi senza punti di contatto: le diresti composte da quattro gruppi diversi! Non me l'aspettavo, un rock così, da loro. Questi signorini canadesi non finiscono mai di stupire. :ok:

5 Empty room: altra canzone molto tirata. Sembra, però, lontana dalle loro corde. Assolutamente non convincente ed evitabile. Battuta a vuoto.

6 Insipida, uff. Riempitivo di cui mi sfuggono le ragioni. Che nervi. Si stanno perdendo dopo un ottimo inizio. :@

7 Half light I: buona canzone, che cresce notevolmente nel finale grazie agli archi.


Stop, a domani con la cronaca live per gli interessati :D :) :P
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Re: Arcade Fire

Messaggioda kakino » mer ago 18, 2010 4:42 pm

Ecco, per gli interessati, la recensione dell'album d'esordio Funeral (2004). Fonte: ondarock

Recensione Funeral - Ondarock


E' possibile far suonare le linee di basso dei primi U2, ma proprio le stesse, intime e addirittura "interiori" nonostante la carica epica di sempre? Impresa apparentemente inattuabile. L'idea stessa mi farebbe storcere il naso vista la mia idiosincrasia verso quel suono, simbolo di una retorica rock che gli stessi U2 hanno sbeffeggiato nella seconda parte della loro carriera (prima del riflusso nella terza!). Ai canadesi Arcade Fire invece questo piccolo miracolo alchemico riesce, ed è uno dei pregi che danno valore a questo disco di brani dalla scrittura piuttosto solida e assolutamente contemporanea.

In anni d'imperante rimasticazione della new wave, forse fra i pochi a mancare all'appello del restyling erano proprio i dublinesi più ricchi del mondo (anche se a metà anni Novanta ci avevano provato i Marion), ma per fortuna gli Arcade Fire si limitano a usare alcuni rimandi, perché la sostanza della loro musica è altra. Sarebbe meglio dire "è altre". L'attitudine è quella "Franz Ferdinand", nell'ottica di un alt-pop mutante, con iniezioni di ritmi disco per i dancefloor alternativi e una sapienza melodica mitigata da contenute strategie indie-rock. Qui, però, la materia su cui il gruppo lavora non è, come nel caso degli inglesi, "The Pixies meet Duran Duran", ma "Anthemic Torch Songs played by Franz Ferdinand & his Orchestra". Quindici musicisti: voci, basso, chitarre, piano e batteria dominanti, ma archi, fisarmoniche, xilofoni e synth ben presenti a costellare le melodie e ad accatastarsi nell'horror vacui di queste dieci, stipate, stanze sonore.

Il risultato è affascinante ed è probabile che i Franz Ferdinand non siano stati nemmeno presi come riferimento: si sa che nel rock, e non solo, le cose sono nell'aria, c'è soltanto chi arriva prima ad afferrarle. E qui si parla soprattutto di un'attitudine, quella dell' anthem pop, che può usare come materia prima le più svariate suggestioni sonore. Il disco è ricchissimo di idee e arrangiamenti sorprendenti, che emergono da un magma quasi spectoriano, e anche se tiene sempre la mira ferma su un effetto emotivo un po' plateale, è udibilmente frutto di dedizione e approfondimento molto soulful e classici.

Con un titolo come "Funeral" la ricerca d'intensità innodica sembra quasi programmatica. Alcuni membri delle famiglie del gruppo sono morti proprio durante la registrazione dei brani, fra la fine del 2003 e l'inizio del 2004: il disco è dedicato a loro, con testi e musiche che toccano proprio le corde di un'affettività evocativa e desolata, dove il vuoto dell'assenza o della perdita viene riempito dalla condivisione corale della malinconia. Una scelta poetica che fa pensare a "The Village", l'ultimo film di M. Night Shyamalan, dove un'illusione deliberatamente creata preserva la comunità dal male (ma in realtà la consola soltanto).

Qualche esempio: "Une année sans lumiere" è una ballata sorniona, che prima suona come se i Tindersticks o i Cousteau fossero interpretati dai Jesus & Mary Chain post-"Psychocandy ", con un arpeggio d'elettrica iterato, mentre la voce di Win Butler richiama, sebbene con timbro meno epico e più sfibrato, quella di Ian McCulloch (Echo & The Bunnymen); nella coda s'impenna, sale l'elettricità e diventa proprio U2, con The Edge che si lascia grattugiare per finire in gloria.
"Neighborhood #2 (Laika)" è accompagnata da un mesto giro di fisa, mentre voce, chitarra, basso e batteria suonano PIL e i violini striduli incalzano nel ritornello come un Nyman cresciuto a no wave, invece che a minimalismo contemporaneo; poi si stemperano, a tratti, in un coro e una melodia da tradizione folklorica al chiaro di fuochi notturni. "Neighborhood #1" introduce il disco, emergendo natalizia da un caldo brodino di suoni che prepara allo scenario di quartieri innevati, persone amate, affetti e dolore che pervade tutta l'opera. Bellissima, come se "Last Christmas" (sì, proprio quella!) fosse stata scritta dai New Order e passata ai Tindersticks.

Ancor più che canzoni, ibridi inni melodici per scaldare cuori d'inverno. Quelli desiderosi di scoprire nuove mutazioni del romanticismo indie, per titillare l'immutabilità apparente della malinconia.

8/10


Concordo in gran parte: album molto omogeneo, senza riempitivi, suonato con intensità, ricco di colori, dai ritmi e umori mutevoli. Grandissimo disco, godibilissimo, che non stanca mai. :) :bigclap:
Citazioni d'obbligo per i gioielli: Neighborhood #1 (trascinante, strepitosa), Rebellion, In the backseat, Crown of Love, Wake up... :D :D :D :D (alla fine le ho citate tutte) :D
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Re: Arcade Fire

Messaggioda kakino » mer ago 18, 2010 10:10 pm

Allora, ecco la title-track, una ballata davvero splendida che ti entra nella pelle poco a poco, ascolto dopo ascolto.

Ritornello micidiale: Sometimes I can’t believe it
I’m moving past the feeling
Sometimes I can’t believe it
I’m moving past the feeling again

Eccola, la gemma:


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Re: Arcade Fire

Messaggioda kakino » mer ago 18, 2010 10:40 pm

Chi ha sentito mai qualcosa di simile???? :boh: :shock:

Ecco gli Arcade naif, esuberanti e leggiadri di "Funeral" :bigclap: :ok: :ok: :bigclap: :D

Mi chiedo, talvolta, cosa sarebbe la mia vita senza musica, senza le mostruose emozioni che accompagnano, struggono, accarezzano la mia anima?? Ma, credo, sia un discorso valido per tutti, qui dentro! :)

Ecco, a tutti: Rococo :bigclap: :bigclap:






Che ne pensate? Aspetto commenti al riguardo
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