SCOTT MATTHEW

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SCOTT MATTHEW

Messaggioda sigurlotus » mar lug 07, 2009 4:51 pm

Scott Matthew è uno di quei musicisti che attraverso la musica, senza far sfoggio di grandezza,
si aprono, si spogliano, si dissezionano fino a lasciare libera l'essenza di sè stessi.
La sua voce piange senza lamento. I suoi testi denunciano senza voler sollecitare compassione di alcun genere.
La musica di Scott Matthew urge di verità e lui magistralmente dirige questo impulso in canzoni puramente
magnetiche, di sincera belleza e sofferenza, che trasportano l'ascoltatore e lo rendono partecipe.
Scott Matthew nasce nel Queensland in Australia. Suona in diversi gruppi di breve durata, molla gli studi („I was
doing a BA in music but my major was in radio studies. BORING!“) si trasferisce a Sydney, dove trova lavoro nel
magazzino dei costumi di scena dell'Opera e fonda il gruppo punk-rock Nicotine. Nel frattempo Scott inizia anche
ad esibirsi solo, in versione acustica, e così scopre una voce che nemmeno sapeva di avere e la passione per
ballate profonde e toccanti.
Alla ricerca di qualcosa di nuovo, nel 1997, decide di seguire un caro amico a Brooklyn, New York.
A New York incontra l'ex batterista di Morrissey, Spencer Cobrin e da questa collaborazione nasce, nel 2002, un
EP sotto il nome di Elva Snow (testi di Scott Matthew, musica di Spencer Cobrin). Mike Skinner, attuale
produttore di Scott, da non confondersi con “The Streets”, e Peter Gingerich, al basso, accompagnano Elva
Snow dal vivo.
Scott inizia a ricevere la dovuta attenzione con “Lithium Flower” e “Beauty is Within us” nella colonna sonora
della serie animata giapponese Ghost in the Shell, e anche grazie alla canzone tema “Is it real?” altrettanto
composta da Yono Kanno per la serie animata Cowboy Bebop.
La notorietà arriva con i pezzi scritti per la colonna sonora del film SHORTBUS (2006) di John Cameron Mitchell
(Hedwig & the Angry Inch). È proprio Scott a comporre la canzone tema “In the End” (cantata durante le riprese
in versione estesa da Tony, ovvero da Justin Bord e The Hungry March Band) oltre a “Little Bird“, “Surgery“ e
“Upside Down“ da lui cantate. Per il suo debutto Scott Matthew, accomapagnato da fidati musicisti, in aggiunta a 7 canzoni inedite, ha riarrangiato a registrato nuove versioni dei titoli usati per Shortbus.
Scott Matthew si definisce un “quiet noise maker”. E in questo non si tradisce anzi si caratterizza nella visione
che ha di sè come musicista e di come vorrebbe essere inteso come individuo.
Scott Matthew è un cantautore di grande talento. Le sue melodie sono semplici e leggere . Scott, insieme al suo
produttore Mike Skinner (sempre quello che non ha niente a che fare con The Streets...) e ai suoi fantastici
musicisti, usa per il suo nuovo album strumenti e stili diversi con giocosa disinvoltura ed eleganza, e quel che ne
risulta sono pezzi incredibili che esulano tempo e spazio. L'arrangiamento classico di archi in “Ballad Dear”,
“Habit” o nella profonda e intensa “Abandoned” alimentano suggestioni, malinconici ukulele rafforzano nelle
minimaliste “Little Bird“ e “Upside Down“ questa voce straordinaria, intensa e piena di sentimento.
L'intensità del suo canto è tangibile; la sua presenza sul palco allo stesso tempo eccezionale e umile non smette
mai di sottolineare quanto la sua musica sia accessibile a chiunque.
Chi ha visto Scott da vivo, rimane colpito e a volte magari anche rapito. Il suo essere sottolinea la disarmante
immediatezza della sua musica. La lunga esperienza accumulata ad esibirsi in innumerevoli locali, gallerie e a
volte in posti bizzarri e inconsueti lo ha fatto maturare e diventare l'artista che è oggi, quello che si avvicina al
pubblico, che tra una canzone e l'altra con una o due parole, un'osservazione, restituisce la giusta leggerezza
alla serata.
Così è la musica, così è lui come persona. Che importanza potrà mai avere il suo aspetto esteriore o quel che la
gente pensa vedendolo?
Lui è alla moda quanto un musicista di Brooklyn può esserlo, e comunque autentico e senza pretese come ci si
aspetta da un australiano. Che la sua barba sia uno statement politico o una voglia del momento, che il suo
pesantissimo bracciale d'oro abbia una lunga storia da raccontare o sia un accessorio casuale, Scott Matthew
non lo sa dire, niente è calcolato.
Lui tocca l'animo dei suoi ascoltatori, li muove.
Scott fa rumore, piano, piano.



Scott sarà in concerto a "Ferrara sotto le stelle" venerdì 17 luglio 2009 alle ore 21,30. Cortile del Castello Estense,Ingresso gratuito.
DARIO

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