Circa un anno e mezzo fa il cugino della mia ragazza (a lei devo la bella spinta per la mia ricerca musicale) mi accennò a questo gruppo islandese, essendone un grande fan. Fatto sta che a distanza credo di mesi (l'anno scorso) mi venne la scintilla di conoscerli e mi feci copiare Agaetis Byrjun. Al tempo stesso mi scaricai Takk e Brackets. Agaetis mi piacque immediatamente (c'è da dire però che il padre della mia ragazza, molto pignolo in gusti musicali, non ha incluso nella registazione Svefn-g-Englar) e in particolar modo la forse sottovalutata Flugufrelsarinn. In quel periodo iniziava l'estate e da allora amo ascoltare questa canzone così rarefatta e inesorabile mentre si profilano le cime dei monti dove vado in vacanza. Allo stesso modo entrai presto in sintonia con Takk, mentre con Brackets non provai entusiasmo. Il mio interesse per i Sigur però ebbe una inflessione, quando cercando i loro video su Youtube mi imbattei in Vidrar vel til Loftarasa

Mi parve forzato, banale, insomma eccessivo. Ancora mi sento di affermarlo, con la differenza di aver compreso l'estrema sensibilità di Jonsi. Ricordo il fascino che provai per quella canzone, nonostante l'attrito, come quelle penetranti note di piano mi percuotessero l'anima mentre percorrevo un sentiero di montagna. Ricordo ancora che invece al mare fu un'esperienza unica ascoltare Agaetis sdraiato su una piattaforma in mezzo al bagnasciuga, entrando nella perfezione durante Hjartad Hamast con quel cocente crescendo. In seguito continuai ad ascoltare i tre album ma senza particolare attenzione.
Fin quando, 10 giorni fa, grazie a una particolare predisposizione d'animo, ascoltandoli nuovamente mi trovo pienamente in sintonia con ogni passaggio musicale. Mi rendo conto per la prima volta di sentirmi emotivamente molto vicino a ciò che Jonsi credo voglia trasmettere. Percepivo da subito gli emozionanti spiragli di speranza che si aprono nei crescendo di molto brani, ma questa volta ne vengo emotivamente coinvolto. Riconosco la somiglianza dei passaggi in molte canzoni ma mi concentro su ogni sussulto che le valorizza. Rivaluto Brackets e seguo le tracce con più attenzione per riuscire a distinguerle una dall'altra e riconoscerle. Lo scorso martedì ho superato la mia 'agofobia' ascoltando Glosoli durante il prelievo. Considero l'idea che il video Vidrar vel til Loftarasa possa ispirarsi all'esperienza personale di Jonsi. Un'esperienza di dolore che può segnare il destino. Com'è accaduto a me, come accade più o meno a tutti. Infine mi innamoro di Svo Hljott che avevo sempre superbamente ignorato.
Avevo sempre sottovalutato il loro ultimo album, considerandolo troppo "pop" con molta superficialità. Allo stesso modo consideravo Brackets troppo dilatato nell'intimismo (è pur vero che l'acme lo si raggiunge in E-bow e poi si assiste a un ripiego dilatato oltremisura). Lavorando con i bambini trovo molto concilianti alcuni brani, sia per lo stile 'ninna-nanna' sia per la sensibilità genuina che contraddistingue i Sigur che non a caso scelgono spesso bambini come protagonisti dei loro videoclip. Tra queste, soprattutto Vaka, infatti dedicata alla figlia di un membro del gruppo. Ora dovrò procurarmi l'ultimo album e forse il primo, Von.
Scusate per il record di lunghezza in questo topic, forse vi ho annoiato

ma mi è piaciuto fare questo resoconto emotivo della mia esperienza.