per la serie recensioni di med sud
eccone una appena pescata...dalla rete!
Rinnovarsi è sempre argomento tabù. Sopratutto per chi ha battezzato con le proprie produzioni un genere unico e decisamente poco etichettabile.
Ma farci stupire dai quattro Sigur Ròs è ormai diventata prassi alquanto comune: una scalata di sucesso e popolarità esponenziale senza mai inchinarsi alla benchè minima legge di mercato è già, di per sè, un record da non sottovalutare.
Merito di un talento cristallino e di un rapporto quasi esistenziale con la propria terra e le sue influenze.
Siamo infatti rimasti incantati davanti all'ultimo dvd 'Heima', uno dei più importanti e significativi docu-film musicali degli ultimi anni, in cui è davvero complicato non la lasciarsi conquistare dall' umana attitudine dei quattro Islandesi.
Un amore sconfinato per la musica. Viscerale.
Anche per questo le aspettative per questo Með Suð Í Eyrum Við Spilum Endalaust si facevano pressanti e poco disivolte.
Da qualche mese infatti si vociferava della fantomatica 'svolta' di Jonsi e soci. Un piccolo terremoto per chi ha amato così tanto il loro stile unico e rarefatto.
Fortunatamente solo chiacchericci.
Með Suð Í Eyrum Við Spilum Endalaust risulta infatti una sana e perfetta evoluzione del suono dei Nostri, profondamente maturo e consapevole. Il disco perfetto per delineare la già salda credibilità di un progetto destinato alla storia della musica contemporanea.
Per il sottoscritto il vero rischio era di ritrovarsi tra le mani ll quinto splendido disco dei Sigur Ròs, senza però riscontrarne una reale e tangibile maturazione.
La capacità di far crescere ed evolvere le proprie produzioni, parallelamente all'anagrafe ed alla personalità, è ormai argomento per pochi, e la stima da sempre nutrita per i quattro non poteva che 'pretendere' l'ennesima conferma del loro sconfinato valore artistico ed umano.
Questione di sincerità artistica e compositiva alla quale è impossibile sottrarsi. Troppi gli esempi di ostinata riproposizione del proprio successo (magari risalente a qualche decennio precedente).
Affidiamo quindi la nostra torrida estate allo splendido lavoro degli Islandesi. Un disco importante, fresco ed emozionante denso di nuovi spunti (ritmiche incisive, pianooforti ed acustica) che mantiene in sè la riconoscibilissima attitudine dei Nostri.
Ennesima conferma.